CRITTOGRAFIA MODERNA

Si comincia a parlare di crittografia moderna nel dopoguerra, molti codici fino ad allora ritenuti molto sicuri  cominciarono a vacillare con l’avvento della crittanalisi computerizzata: il Delastelle, il Playfair non erano più affidabili, e nemmeno Enigma non poteva più essere utilizzato (la sua vita fu veramente breve).

La svolta decisiva ci fu negli anni ’70, un decennio iperproduttivo per la crittografia, si formarono in questo periodo due scuole di pensiero: quella dei sostenitori dei cifrari a chiave segreta, e quella dei sostenitori dei cifrari a chiave pubblica.

Nacquero proprio in questo periodo i più importanti sistemi di cifratura ancora oggi usati: il DES a chiave segreta e l’RSA a chiave pubblica.

Tutti i metodi moderni utilizzano dunque una chiave per l’operazione di cifratura e una per l’operazione di decifrazione. Dunque il messaggio può essere letto solo se la chiave di decifratura si accoppia con quella di cifratura, e qui sta la differenza fra i due sistemi sopra citati, infatti in un caso le chiavi sono uguali mentre nell’altro sono diverse.

Proprio in base a questo gli algoritmi che fanno uso di chiavi si dividono in due categorie:

Algoritmi simmetrici (detti anche a chiave simmetrica o a chiave segreta);
Algoritmi asimmetrici (detti anche a chiave asimmetrica o a chiave pubblica).
 

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